Primo giorno di scuola 2020 a Pizzoli

Primo giorno di scuola 2020 a Pizzoli

Tutto inizia dalla scuola e Pizzoli ha in questo momento quattro unità perfettamente operative per ospitare i suoi circa 350 studenti, in linea con la normativa prevista per l’emergenza Covid.
Essere accolti, piccini, con il sorriso delle maestre “arcobaleno”, non ha prezzo, così come non ha prezzo la gioiosità dell’ambiente,la disponibilità di strumenti didattici e ludici, l’empatia che si respira nelle due strutture di scuola materna, la pubblica e la parificata.
E ancora; già perfettamente a regime la struttura di Cavallari, con i suoi tanti bambini e ragazzi la cura e l’attenzione che Dirigente, vice Preside, insegnanti, personale tutto, pongono perché ogni cosa proceda nel migliore dei modi per la cura educativa dei giovani studenti e per la loro crescita di giovani cittadini.
E infine la bella realtà di Valle Incantata che ha consentito in pochissimo tempo di realizzare gli spazi sufficienti per evitare la migrazione dei ragazzi fuori del Paese per il nuovo anno scolastico.
Tutto questo non si improvvisa, ma é frutto del lavoro sinergico della scuola e dell’Amministrazione comunale, pronta a rispondere per i suoi compiti, alle esigenze e ad ogni altra necessità.
Nelle nostre scuole sta crescendo una generazione nuova, il futuro della collettività, il potenziale umano sul quale riporre speranze e per il quale vale la pena investire.
Buon anno scolastico a tutti.

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Appello (non solo) ai giovani

Appello (non solo) ai giovani

A pochi giorni dalla data del voto, ho scelto di fare qualche piccola considerazione rivolgendomi, soprattutto ma non soltanto, ai giovani che si affacciano per le prime volte ad affrontare questa esperienza.
Facciamo parte della generazione più “targetizzata” di sempre, ci appellano in mille modi: millenials, generazione Y, generazione Z, nativi digitali, eccetera.
Dovremmo, a tal punto, essere la generazione più consapevole e decisa, quella che ha la possibilità di scoprire il mondo con un click e pochi euro.
E invece siamo quella più confusa, senza sicurezza economica, lavorativa e previdenziale, senza ideali politici e, a volte, senza misure.
È come se la rapidità e la facilità nell’ottenere notizie ci permettesse di cadere in un tranello molto pericoloso, quello della lettura superficiale, invece di sviluppare questi strumenti con il fine per il quale sono nati, cioè la conoscenza in più vasta scala. Dai social ai telegiornali ci si può rendere facilmente conto come vengano comunicate le notizie: prima l’annuncio, poi i commenti politici di una fazione, poi quelli dell’altra, ma molto raramente si tende ad approfondire l’argomento. Ecco, quello che mi preme comunicare oggi è proprio questo: non bisogna cadere in questo tranello. Non mi permetto (e non ne sarei in grado, per questo esistono i sociologi) di attribuire le colpe ad una generazione piuttosto che a un sistema sbagliato, ma sono fermamente convinta che se noi, giovani del 2020, fossimo più critici e analizzassimo l’attualità con una lente scevra da facili slogan, pettegolezzi e mezzucci di distrazione e denigrazione, riusciremmo a creare ma soprattutto a credere in un mondo migliore.
Siate analisti, siate critici, andate in fondo ad ogni cosa, solo in questo modo potrete riuscire a trovare chi può governarvi con competenza. Cercate chi preferisce non urlare, e magari non rendersi nemmeno troppo simpatico, ma che quando si trova di fronte ad una decisione, rimane fermo sulle sue idee perché supportato da una buona dose di esperienza, di cultura, e di competenza. Lasciate i palchi agli attori, ai cantanti e ai dj. Dietro le scrivanie pretendete i fatti e le competenze, in ogni ambito, sempre!
Non sottovalutate il voto, quella tesserina e quella matita sono uno strumento potentissimo, sono delle armi che ci permettono di ottenere ciò che vogliamo, ma soltanto se utilizzate con intelligenza.

Mi affido a voi,
Laura.

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Questo è il mio Borgo

Questo è il mio Borgo

Questo è il nostro Borgo San Giovanni, il mio Borgo , dove abito da oltre dieci anni.
Io non devo “venirci” in occasione delle Elezioni amministrative per conoscerlo.
Di questo Borgo io conosco ogni storia, conosco ogni canadese di tetto scoperchiata, ogni angolo di muro scrostato, ogni sacchetto di immondizia gettato fuori posto, ogni orticello con i pomidoro, ogni nasino di bimbo con il moccio che ho pulito, ogni lutto a cui ho partecipato, ogni lacrima versata nel nascondimento, ogni compleanno, ogni inevitabile bega con il vicinato, ogni abbaiare di cane e miagolare di gatto, ogni porta che ha visto scivolare dentro in silenzio e nell’anonimato la busta del supermercato.
Conosco ogni festa condivisa in allegria, conosco ogni anziano che ci ha lasciato ed ogni anziano che non viene lasciato solo, conosco ogni inverno, conosco le nevicate epocali del 2012 e del 2017, conosco ogni partenza e conosco ogni arrivo, conosco come sia cambiato in questi dieci anni, conosco i volti, conosco i bisogni, conosco le speranze e le aspettative.
Io non devo venire ad ascoltare i suoi abitanti e fare passerelle preelettorali dopo cinque anni di silenzio e di estraneità alle criticità generali, conditi, peró, di piacerini personali fatti a questo o a quello.
E se sono candidata in una lista elettorale è precisamente perché ho valutato che con la vittoria di questa lista, così come l’ intero territorio di Pizzoli riceverà beneficio, anche questo quartiere, che non è un ghetto dove venire ad attingere voti ma è un quartiere con la sua grande dignità, un quartiere da dotare di migliori servizi da rendere più accogliente nell’aspetto, da utilizzare appieno per le sue future potenzialità, anche questo quartiere, dicevo, riceverà nuova linfa e nuova vita. Borgo San Giovanni non è un “caso” da trattare a parte in un trafiletto sul programma elettorale, ma un luogo con le sue caratteristiche che però si inserisce nell’economia generale di qualificazione e riqualificazione del territorio, ed è innanzi tutto una risorsa, la cui esistenza si deve esclusivamente alla intelligenza e lungimiranza di Gianni Anastasio che nel 2009 ottenne, standocene la possibilità e le premesse, che invece delle 40 unità abitative previste, ne venissero realizzate 168.

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