Tre spighe, la terra e il cielo.

Tre spighe, la terra e il cielo.

Ci sono liturgie nelle quali i “segni” assumono un significato non solo formale ma entrano a far parte della sostanza stessa di ciò che si sta celebrando.
Per esempio la fede nuziale rappresenta anche visivamente il segno di una unione di una unità che non ha principio né fine, e che nel cerchio include una comunanza di vita, di intenti, di progetti.
Allo stesso modo, fatti gli opportuni distinguo perché il sacro è sacro ed il profano é profano, un simbolo elettorale porta in sé un significato pregnante di ció che si vuole rappresentare di quale idea sottende e di quali siano gli scenari nei quali è maturato.
Ecco, se io penso al simbolo delle tre spighe che rappresenta la lista di Gianni Anastasio Sindaco, alla quale ho liberamente deciso di aderire, mi vengono alla mente gli scenari di quella operosità che ha contraddistinto da sempre questo territorio, mi viene in mente il lavoro dei campi, degli allevamenti, la fatica dura, ma libera, degli aratri trainati dai trattori, il profumo del pane che usciva all’alba dai forni. Le tre spighe evocano in me il pensiero di una comunità che abbia tradizioni, usi, ricordi, lutti, feste, esperienze comuni maturate nei decenni di vita condivisi, mi fa pensare alla libertà, alla democrazia, alla solidarietà.
Travalica i ristretti ambiti di una rappresentanza di partito, di parte politica, o, peggio, di personalismi concentrati su un volto e su un nome ma diviene onnicompensiva, includente., rappresentativa di una collettività, pur indicando il nome particolare di chi si candida ad assumersi la responsabilità della crescita di un intero territorio comunale
Non quindi una persona che reclama per sé una scelta come panacea di chissà quali mali. Al contrario un segno grande di chi ha inteso privilegiare con il suo operato ed il suo operare, una intera comunità che si raccoglie unita intorno ad un simbolo a sua volta operoso e concreto come il grano e come i cittadini di Pizzoli.

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