A pochi giorni dalla data del voto, ho scelto di fare qualche piccola considerazione rivolgendomi, soprattutto ma non soltanto, ai giovani che si affacciano per le prime volte ad affrontare questa esperienza.
Facciamo parte della generazione più “targetizzata” di sempre, ci appellano in mille modi: millenials, generazione Y, generazione Z, nativi digitali, eccetera.
Dovremmo, a tal punto, essere la generazione più consapevole e decisa, quella che ha la possibilità di scoprire il mondo con un click e pochi euro.
E invece siamo quella più confusa, senza sicurezza economica, lavorativa e previdenziale, senza ideali politici e, a volte, senza misure.
È come se la rapidità e la facilità nell’ottenere notizie ci permettesse di cadere in un tranello molto pericoloso, quello della lettura superficiale, invece di sviluppare questi strumenti con il fine per il quale sono nati, cioè la conoscenza in più vasta scala. Dai social ai telegiornali ci si può rendere facilmente conto come vengano comunicate le notizie: prima l’annuncio, poi i commenti politici di una fazione, poi quelli dell’altra, ma molto raramente si tende ad approfondire l’argomento. Ecco, quello che mi preme comunicare oggi è proprio questo: non bisogna cadere in questo tranello. Non mi permetto (e non ne sarei in grado, per questo esistono i sociologi) di attribuire le colpe ad una generazione piuttosto che a un sistema sbagliato, ma sono fermamente convinta che se noi, giovani del 2020, fossimo più critici e analizzassimo l’attualità con una lente scevra da facili slogan, pettegolezzi e mezzucci di distrazione e denigrazione, riusciremmo a creare ma soprattutto a credere in un mondo migliore.
Siate analisti, siate critici, andate in fondo ad ogni cosa, solo in questo modo potrete riuscire a trovare chi può governarvi con competenza. Cercate chi preferisce non urlare, e magari non rendersi nemmeno troppo simpatico, ma che quando si trova di fronte ad una decisione, rimane fermo sulle sue idee perché supportato da una buona dose di esperienza, di cultura, e di competenza. Lasciate i palchi agli attori, ai cantanti e ai dj. Dietro le scrivanie pretendete i fatti e le competenze, in ogni ambito, sempre!
Non sottovalutate il voto, quella tesserina e quella matita sono uno strumento potentissimo, sono delle armi che ci permettono di ottenere ciò che vogliamo, ma soltanto se utilizzate con intelligenza.
Mi affido a voi,
Laura.
16 Mi piace